Televisione della Svizzera Italiana (TSI), Comano TI

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Il 1o luglio 1953 iniziano a Zurigo i primi esperimenti televisivi e nella primavera 1956 il carro mobile di Zurigo arriva per la prima volta in Ticino: tra le riprese fatte in quell’occasione vi è una Commedia dell’arte e Madrigaletti italiani presentati il 4 giugno nella cornice del Castello di Locarno dagli attori della →Radio Svizzera Italiana (RSI): si tratta della prima ripresa televisiva di prosa avvenuta in Ticino. Nel 1958, grazie all’entrata in funzione della trasmittente del Monte Ceneri, prendono avvio i primi programmi destinati alla Svizzera Italiana; il telegiornale apre la serata e la maggior parte degli altri programmi vengono inviati da Zurigo e da Ginevra, commentati o sottotitolati in italiano (il programma giornaliero serale – escluso il martedì – dura circa 2 ore). Gli spettacoli teatrali, ai quali è riservato il 3% delle trasmissioni, sono sempre preceduti da un breve riassunto. Nel novembre 1960 il Consiglio Federale invita la Società Svizzera di Radiodiffusione e Radiotelevisione (SSR) ad una riorganizzazione tendente a raggruppare in una sola società, con competenza tanto radiofonica che televisiva, le società di ogni regione linguistica. Lugano viene designata futura sede degli studi televisivi del programma svizzero-italiano. Il 1o marzo 1961 giunge a Lugano il complesso mobile e un’équipe di 36 persone si divide tra Besso e Paradiso: gli addetti al programma (Marco Blaser, →Sergio Genni, Rinaldo Giambonini, →Grytzko Mascioni, Ugo Nespolo, Franco Orsi) insieme al loro responsabile Franco Marazzi, si sistemano al quarto piano del nuovo studio radiofonico, non ancora in funzione, di Lugano-Besso; gli addetti alla produzione e al settore tecnico prendono possesso dei 600 metri quadrati dell’ex rimessa dei tram a Lugano Paradiso. Il 2 maggio 1961 si dà inizio ufficialmente alla produzione regolare dalla Svizzera Italiana. Nascono le prime trasmissioni, per la maggior parte in diretta, e iniziano le prime realizzazioni nel campo della prosa: con Nora Seconda di Cesare Giulio Viola, il 7 giugno Genni filma la prima commedia andata in onda dalla Svizzera Italiana, in una realizzazione storica del Teatro Sant’Erasmo di Milano (per la regia di Carlo Lari). Nel seguente luglio, in una serata pubblica al Padiglione Conza di Lugano, viene registrato (con la supervisione di Cesco Baseggio) L’avvocato difensore di Mario Morais, per la regia di Genni e con gli attori della Radio Svizzera Italiana (tra gli altri, →Raniero Gonnella). Il 27 settembre, nello studio di Paradiso, viene realizzato il dramma in 3 atti Inquisizione di Diego Fabbri, sotto la direzione di Franco Marazzi. Nel 1961 le trasmissioni sono pressoché tutte in diretta e sottoposte al rischio di infiniti errori; quando piove sulla nuda lamiera del tetto dello studio, i telespettatori non hanno dubbi sulla situazione metereologica di Lugano-Paradiso. Tra gli attori, presentatori e lettori della prima ora vanno ricordati →Ketty Fusco, →Anna Maria Mion, Joyce Pattacini, Gina Pasquini, Leda Visani, →Alberto Canetta, Giampiero Pedrazzi, →Alberto Ruffini, Raniero Gonnella, →Serafino Peytrignet, Raimondo Rezzonico, Otto Guidi e Camillo Bertoni; →Giuseppe Biscossa garantisce una collaborazione esterna come consulente in materia teatrale. Il programma del 1962 indica le linee direttrici della TSI nei confronti della prosa: c’è l’esempio del grande teatro della tradizione (Il Burbero benefico di Carlo Goldoni con l’interpretazione di Cesco Baseggio, riprese a cura di Genni); c’è l’esempio di un teatro moderno (Il giudizio di Claudio Novelli, interpretato dalla compagnia La Cometa di Roma, diretta da Diego Fabbri, per la regia televisiva di Genni; Serata d’autunno di →Friedrich Dürrenmatt, regia di Marazzi, tradotto da →Felice Filippini, adattamento televisivo di Mascioni, interpretato da Luigi Pistilli e Aldo Pierantoni); c’è l’esempio di un teatro popolare affidato ad attori locali (Il Generalissimo di Ferenc Molnár, regia di Genni, interpretato da Ketty Fusco, →Vittorio Ottino, Raniero Gonnella) o ad attori comunque adatti a quel genere (Angela e il diavolo di Dario Martini, interpretata dalla compagnia filodrammatica Società degli Amici dell’Arte di Genova-Sestri); e c’è la volontà di dar spazio alla vena autoctona e dialettale (Ol bagiöö, fantasia dialettale di →Sergio Maspoli, regia di Genni, interpretata da Mario Genni, →Mariuccia Medici, Anna Maria Mion, Miro Bizzozzero). Il 1963 è il periodo della collaborazione con il Teatro delle Novità diretto da Maner Lualdi che porta alla produzione di spettacoli di prosa interpretati da attori di indiscussa fama, come Renzo Ricci, Ernesto Calindri, Emma Gramatica: la grande attrice regalerà alla TSI una delle sue ultime interpretazioni de La damigella di Bard di Salvator Gotta (1964, regia di →Vittorio Barino). Il 1965 coincide con l’assestarsi del programma su livelli definitivamente professionali: le ore di programmazione sono 33, quelle della produzione autonoma 14 e al termine dell’anno i collaboratori sono 144. Vengono realizzate 13 produzioni di prosa, tra cui si ricordano Filippo di Alfieri, Tutti quelli che cadono di Samuel Beckett (con Paola Borboni) e La grande rabbia di Filippo Hotz di →Max Frisch (con →Alberto Canetta). In collaborazione con l’ATSI (Associazione Teleabbonati della Svizzera Italiana) viene realizzato I balconi sul Canal Grande di Alfredo Testoni (con Pier Paolo Porta, Olga e Serafino Peytrignet, →Alfonso Cassoli, e Raniero Gonnella), per la regia di Genni. Nel 1966 entra in funzione a Besso il primo vero studio televisivo stabile mentre quello di Paradiso mantiene i caratteri di centro mobile. Dal 1966 fino al 1973, le produzioni del Dipartimento dello Spettacolo sostanzialmente proseguono gli indirizzi delle origini, si articolano nei settori della prosa, della lirica, della musica sinfonica e da camera, del jazz, del varietà e della musica leggera, dei giochi e del folclore: la prosa si mantiene sulla media costante annuale di circa 16 produzioni. Tra le realizzazioni: La trappola del coniglio di James P. Miller, regia di Genni, con Giancarlo Sbragia (1968); Così stanno le cose di →Fabio de Agostini (1970), Calapranzi di Harold Pinter con Roberto Vezzosi e Massimo Castri, regia di Bertossa (1966); Idillio villereccio di G.B. Shaw con Raffaella Carrà e Achille Millo, regia di Barino (1968); La cara ombra di Jacques Deval con Emma Danieli, regia di Barino (1970). Dall’8 aprile 1976 le produzioni televisive vengono realizzate negli studi del centro TV di Comano. Per incentivare l’attività teatrale nel Ticino, tra il 1976 e il 1978 il capo del Dipartimento dello Spettacolo (unificato) della RTSI, Mascioni, promuove delle tournée (4-5 rappresentazioni) in luoghi decentrati della Svizzera Italiana (Acquarossa, Mesocco, Biasca, Poschiavo, Lugano, Mendrisio), con serate che presentano due-tre atti unici: Caccia al lupo di Giovanni Verga (regia di →Terry D’Alfonso), Le preziose ridicole di Molière (regia di Mirto Storni) e L’anniversario di Čechov nel 1976; Cecè di Pirandello (regia di Storni) e Come egli mentì al marito di lei di G.B. Shaw (regia di Tahler) nel 1977; Serata d’autunno di →Friedrich Dürrenmatt (regia di Storni), L’accordo di →Bertolt Brecht e Grande invettiva davanti alle mura di Tankred Dorst (regia di Ludi Kessler) nel 1978. Dal 1982 al 1987, la programmazione della prosa è fortemente influenzata dalla fondazione del →Teatro della Svizzera Italiana: in qualità di coproduttrice, la TSI discute e sceglie autori e attori e contribuisce finanziariamente alla realizzazione delle produzioni. Si riducono però anche le produzioni di prosa in studio, mentre la TSI è impegnata esternamente anche in produzioni d’opera (dal 1979 con La finta giardiniera di Mozart inizia una serie di realizzazioni annuali al →Palazzo dei Congressi di Lugano, che durerà fino al 1986), spesso in collaborazione con le →|Giornate Musicali di Ascona. Più sporadiche sono le collaborazioni con i nuovi gruppi teatrali della scena indipendente, invitati a registrare i propri spettacoli: Marco Polo di →Michel Poletti (1977), Hänsel e Gretel del →Teatro Pan (1989) e una serie di quattro appuntamenti nel 2001, in collaborazione con il →TASI (→Ferruccio Cainero, →Ariella Vidach e →Claudio Prati, →Margit Huber, →Cristina Castrillo, →Compagnia Teatro Paravento). La produzione dialettale subisce invece una netta accelerazione, grazie al successo popolare delle commedie di Sergio Maspoli (in palcoscenico a partire da Antonio Cioccarelli Verdura & Affini, Biasca, Teatro Politeama, 1979, →Teatro Dialettale alla RTSI). Dal 1992 la prosa diventa estremamente rara alla TSI: vengono realizzate in media due produzioni all’anno (per la maggior parte dialettali).

Bibliografia

  • AA.VV., La televisione della Svizzera Italiana 1961-1971, Arti grafiche Gaggini-Bizzozero S.A., Lugano, 1971;
  • Sonia Dietrich Bertini, La nascita della Televisione della Svizzera Italiana (Un problema di federalismo), Institut d’histoire moderne et contemporaine, Fribourg, 1983;
  • Grytzko Mascioni, 25 anni di Televisione della Svizzera Italiana, ed. della RTSI, 1983.
  • Silvano Toppi e Claudia Sassi, TSI o del programmare la differenza, Université de Fribourg, Suisse, 1994;
  • Pierre Lepori, Il teatro nella/della Svizzera Italiana (1932-87), Dottorato di ricerca, Università di Berna, 2005, pp. 384-407.


Autrice: Paola Beltrame



Fonte:

Beltrame, Paola: Televisione della Svizzera Italiana (TSI), Comano TI, in: Kotte, Andreas (a.c.): Dizionario teatrale Svizzero, Chronos Verlag Zurigo 2005, vol. 3, pp. 1827–1828.