Homo Ridens, Bellinzona TI

Aus Theaterlexikon - CH
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Rassegna annuale, teatro di prosa e comico

Nasce nel 1988 a Bellinzona come "Festival della comicità". Voluto e realizzato da →Renato Reichlin, tra i responsabili dell’Associazione Mircalla, è sostenuto, in collaborazione con la Città, dalla Sezione culturale Migros Ticino e dalla Società Rabadan, organizzatrice del carnevale bellinzonese. La manifestazione si svolge, infatti, ogni anno nel periodo carnevalesco, da febbraio (successivamente anticipata a gennaio) fino a marzo-aprile. Sono presentati da sei a dieci spettacoli, negli spazi tecnicamente inadeguati ma ampi della Palestra federale che, d’altra parte, riesce presto a conquistare spettatori poco avvezzi alla frequentazione dei teatri tradizionali. Rappresentazioni che hanno limitate esigenze (in genere si tratta di assoli) vanno in scena al →Teatro del Chiodo di Daro o anche al teatrino studentesco della Cantina del locale liceo. Nonostante le costanti difficoltà logistiche e finanziarie, la rassegna si caratterizza per l’originalità e la qualità delle proposte che permettono di confrontare stili e lingue diversi, offrendo anche spunti di riflessione sulla comicità in generale, anche con l’ausilio di conferenze. La programmazione propone excursus nel tempo e nello spazio (rispettivamente, le prime due edizioni) quindi la rassegna viene intitolata, di volta in volta, attraverso giochi di parole, a specifiche tematiche (1990, "Homo Ridens è brivido"; 1991, "è Svizz-Eros"; 1992, "Irride D.O.C.", edizione dedicata alla parodia d’autore). Le compagnie provengono dall’estero (in particolare dall’Italia), dalla Svizzera tedesca o francese. In questo ambito debuttano anche le nuove creazioni del ticinese →Lorenzo Manetti. Tra pantomima, clown, cabaret, teatro off, show demenziali, si distinguono voci più affermate e rivelazioni ben presto consacrate (come gli italiani Claudio Bisio invitato nel 1991, 1993, 1995, 1998, Alessandro Bergonzoni, nel 1991 e nel 1998, Marco Zucca nel 1994, Lella Costa nel 1998 e 2000). Intendendo la comicità in senso lato, si ride seriamente anche con l’assurdo più impegnato (due pièce di Ionesco con il parigino Théâtre de la Huchette, La cantatrice chauve e La leçon, nel 1988; Pinter, Terra di nessuno nel 1995, con un memorabile Paolo Bonacelli). Con il tempo però, si battono strade anche più tradizionali e un teatro sempre più contaminato dalla televisione e dal cinema (Uomini sull’orlo di una crisi di nervi con Claudia Koll, nel 1995, Malemamme con Enrica Bonaccorti e Simona Marchini nel 1996) o produzioni di basso profilo (il musical rock Il pianeta proibito, di Bob Charlton per la regia di Patrick Rossi Gastaldi, 1996). Con la riapertura del →Teatro Sociale, la cui direzione viene assunta da Reichlin, la rassegna confluisce nella sua programmazione: già prima della riapertura l’edizione 9 Homo Ridens e 1/2 va in scena nel mese di giugno, per permettere al festival di festeggiare nel 1998 la decima edizione sul rinnovato palco bellinzonese. Dovendo fare i conti con uno spazio istituzionale ed un pubblico più conformista, il cartellone si rivolge allora, in una miscellanea eterogenea, al vecchio e al nuovo, alla commedia brillante, a personaggi di consumo popolare, ospitando alcuni dei più noti comici italiani (Paolo Rossi, Lella Costa, Gene Gnocchi), ed anche spettacoli più compiutamente teatrali (Alcool di e con Adriana Asti, regia di Mario Missiroli, 1999). I temi della rassegna giocano prevalentemente su doppisensi salaci: "Ride Sex, Ride Sax, Ride Dix, Ride Mix, Ride Six" (2001), "Vedi nudo" (2003), "Il Sess, che stress!"(2004), "Fallo! ridere..."(2005).



Autrice: Manuela Camponovo



Fonte:

Camponovo, Manuela: Homo Ridens, Bellinzona TI, in: Kotte, Andreas (a.c.): Dizionario teatrale Svizzero, Chronos Verlag Zurigo 2005, vol. 2, pp. 868–869.