Teatro giovanile nella Svizzera Italiana

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Il teatro giovanile nasce come teatro per un pubblico adulto, ma con un fine pedagogico-educativo per i giovani, all’interno dei principali collegi religiosi del cantone, dove le recite di studenti (esclusivamente maschi) sono attestate sin dal XVII-XVIII secolo (→Teatro amatoriale nella Svizzera Italiana). Tra le primissime di cui si ha testimonianza si segnalano quelle presso il Collegio dei Gesuiti di Bellinzona negli anni 1648-1652. Altre ancora si sono molto probabilmente tenute nel Collegio dei Benedettini di Bellinzona (subentrati ai Gesuiti dopo il 1675), data l’attestazione nel 1689 di una recita degli alunni di questo istituto nel Collegio gesuita di Como (Il gran legato in Oriente S. Abondio, vescovo in Como, di cui si conserva una copia alla Biblioteca di Brera a Milano), e in quello luganese dei Padri Somaschi, dove presumibilmente gli studenti si esibiscono in pubblico fin dalla prima metà metà del ‘600, dal momento che nel 1636 e 1638 i Somaschi vengono accusati, con scandalo enorme, di portare in scena commedie profane, di materia troppo lasciva.


Sette-Ottocento

Tuttavia le recite presso i Somaschi preseguono durante tutto il ‘700, favorite molto probabilmente dalla presenza fra gli insegnanti dei fratelli Riva, in particolare di →Gian Pietro Riva (direttore del Collegio S. Antonio dal 1769 al 1782), traduttore di Racine e Molière. Tra le rappresentazioni date nel Collegio di S. Antonio si ha testimonianza di alcune messe in scena di classici tradotti dal francese all’italiano: come la tragedia Laodice di Tommaso Cornelio (Milano, stamperia Carlo Federico Gagliardi), recitata in occasione del carnevale del 1716 (tra gli attori segnalati anche G. B. Chicherio e G. B. Riva); l’Ifigienia di Racine, L’avaro e Il Matrimonio per forza di Molière rappresentate nel carnevale del 1735 (Milano, stamperia Giuseppe Malatesta). Tra le pubbliche esibizioni promosse dai Somaschi si annoverano anche le cosiddette "Azioni Accademiche" date dai "Rettorici Studenti", come Il vero cittadino (1780), Il pratico moral filosofo (1781) e Gli avvenimenti più strepitosi dell’anno 83, (1783). Nell’Ottocento sono inoltre attestate recite presso l’Istituto De Gabrieli di Roveredo Grigioni (1845, La lega de’ Valdstätten del 1307).

Nei secoli successivi (in pratica fin oltre la seconda metà del ‘900), il modo di concepire e di fare teatro con i ragazzi rimane sostanzialmente invariato. Lasciato alla libera iniziativa ed alla buona volontà di insegnanti e privati, non professionisti, esso continua ad essere visto come un valido strumento educativo o un istruttivo passatempo.


Il Novecento

Nelle scuole del cantone (religiose e non) le recite di scolari diventano una tradizione ed anche un avvenimento importante per le comunità locali, che per l’occasione mettono a disposizione dei giovani attori le loro sale migliori (negli anni ’20 le scuole maggiori di Bellinzona danno spettacolo al →Teatro Sociale, mentre il Circolo Studentesco Locarnese si esibisce al →Teatro di Locarno, portando in scena nel 1934 il Simone da Locarno di →Alberto Pedrazzini e l’anno successivo il Lorenzino di Giovacchino Forzano). In un crescendo di pubblico e di successi, con tanto di eco sulla stampa ticinese e confederata, tra il 1930 ed il 1959 si tengono annualmente, nei periodi di Natale, Carnevale e di fine anno scolastico, le recite degli alunni del →Collegio Papio di Ascona, che portano in scena testi classici di un certo impegno guidati dal R. P. Ugo Sander (fino al 1952, con La tempesta di Shakespeare), tra cui si ricordano: La commedia degli equivoci di Shakespeare (1932-33); Macbeth (1934-35); Ognuno di Hugo von Hofmannsthal (1936-37); L’impostore di Goldoni (1944-45); Turandot di Carlo Gozzi (1945-46); La scellerata vita e la spaventosa fine del famosissimo e notissimo arcimago doctor Johannes Faust-antica tragedia popolare (1946-47).

A Lugano, in occasione di due feste di beneficenza "Pro Bambini", il →Teatro Apollo ospita i ragazzi delle scuole, che, su iniziativa del musicista, compositore e direttore →Arnaldo Filipello, nel maggio 1918 si esibiscono in una piccola opera di un atto I monelli (composta dallo stesso maestro), e il 29 maggio 1921 nel melodramma in due atti Damone e Pizia, tratto da una "novella morale" del padre →Francesco Soave, su libretto di Giovanni Anastasi, con musiche del Filipello. A testimonianza dell’interesse e dell’importanza accordati dalla scuola al teatro colto, impegnato e rigorosamente in lingua, si segnala la pubblicazione per le scuole (in funzione di eventuali messe in scena) di due tragedie: il Saul dell’Alfieri (Lugano, Alfredo Arnold, 1917) e l’Attilio Regolo del Metastasio (1927), entrambe annotate e commentate da Myriam Cattaneo.

Fuori dall’ambito scolastico, grazie alla capillare diffusione degli oratori in tutto il cantone, nei primi decenni del ‘900 nascono un po’ ovunque gruppi parrocchiali giovanili promossi dalle associazioni cattoliche, ma anche in questi frangenti la pratica del teatro continua ad avere uno scopo prevalentemente educativo. Destinato alle attività del tempo libero, l’oratorio comprende in genere una filodrammatica composta da adulti e un gruppo di ragazzi (dagli 8 ai 15 anni), che annualmente si cimenta con testi del repertorio religioso oppure operette (a Locarno prima del 1912 un gruppo di giovani si ritrova nel salone del collegio S. Giuseppe - attuale S. Eugenio - poi nell’Oratorio dei Saleggi, e infine nell’Oratorio Maschile; da questo gruppo avrà poi origine la →Filodrammatica Locarnese).

Verso l’inizio degli anni ‘40, con l’avvento della radio e del cinema, gli oratori si trasformano in sale cinematografiche e tutto il teatro amatoriale entra in crisi, compreso quello giovanile, dal quale provengono in grande maggioranza gli attori delle filodrammatiche "adulte". Così quando nel 1961, per ridare slancio al teatro, la Federazione delle Cooperative Migros organizzerà un concorso cantonale per le filodrammatiche, nella sezione ragazzi figurerà solo una decina di gruppi giovanili. Ben diversa sarà invece la situazione quando, alla fine del decennio successivo (1978-’79), il Giornale del Popolo promuoverà la sua rassegna del teatro amatoriale, alla quale i gruppi di ragazzi parteciperanno numerosissimi.


Scuola e teatro

Verso la fine degli anni ’70 il teatro torna a rianimarsi anche nelle scuole. Inserito nel 1977 come attività complementare o facoltativa nelle medie e in altri livelli scolastici cantonali, esso viene promosso dalle singole sedi, che, a dipendenza dei loro mezzi e della disponibilità dei docenti, portano gli alunni a vedere spettacoli all’esterno o invitano le compagnie in sede. Nascono molti gruppi scolastici, talvolta con ambizioni ed esigenze di professionalità, per cui si organizzano lezioni e corsi che, affidati sempre più spesso a professionisti, sfociano poi in un saggio finale aperto al pubblico, non di rado di buona qualità (→Lorenzo Manetti al Liceo di Bellinzona, Sebastian Gatto al Liceo di Lugano 1, →Santuzza Oberholzer al Collegio Papio di Ascona, →Vania Luraschi presso le scuole medie e professionali). Tra i primi, fin dal 1970, ad animare con successo un gruppo delle medie superiori troviamo →Alberto Canetta, che nel 1977 viene ufficialmente incaricato dal Dipartimento della Pubblica Educazione di tenere un corso di teatro al Liceo di Lugano. Dal 1970 al 1982 Canetta produrrà annualmente con i suoi ragazzi lavori impegnativi che saranno portati in scena con successo (di pubblico e critica) nelle principali località ticinesi (L’istruttoria di Peter Weiss, 1970; Il processo di Franz Kafka, 1975; Yerma di Federico García Lorca, 1981; La conferenza degli uccelli di Peter Brook e Jean-Claude Carrière, 1982). Il teatro con i ragazzi vive però anche grazie all’impegno di una fitta schiera di operatori del campo amatoriale, non professionisti o semi-professionisti, che spesso accanto all’attività con la filodrammatica degli adulti coltivano una sezione giovanile (Emanuele Santoro del teatro Le Contrade di Losone, si occupa anche di un gruppo di giovanissimi Microattori; Katya Troise del Piccolo Teatro di Locarno anima il gruppo Le Scintille, Betty Martinetti da quasi un trentennio dirige la scuola di teatro per ragazzi "Pulci e Cicale"). In qualche caso capita che gruppi originariamente di ragazzi si trasformino poi in filodrammatiche "adulte" (ad esempio il Gruppo teatrale Pulcinella di Magadino; il Piccolo Teatro di Locarno, nati rispettivamente nel 1982 e 1984).


Dopo gli anni ’70

L’ondata di rinnovamento generale che alla fine degli anni ’60 percorre l’Europa, porta novità sul piano teatrale un po’ ovunque, anche in Svizzera e in Ticino. Nel 1967 nella Svizzera romanda il →Théâtre Populaire Romand, diretto da →Charles Joris, è il primo ad allestire uno spettacolo professionale per ragazzi e dal ‘72 comincia ad incoraggiare le creazioni dei giovani nelle scuole (Liceo di Bienne, Scuola professionale di La Chaux-de-Fonds). Nello stesso anno viene fondata →l’ASTEJ (Association Suisse du Théâtre pour l’Enfance et la Jeunesse) e in quello successivo nella Svizzera tedesca nasce un’organizzazione analoga, la →SADS (Schweizerische Arbeitsgemeinschaft für Darstellendes Spiel in der Schule, Comunità svizzera di lavoro per il teatro nelle scuole). Nello stesso periodo in Italia gruppi di professionisti fanno esperienze teatrali con i ragazzi ma, diversamente dal passato, in un’ottica nuova, di ricerca (a Torino si ricordano le esperienze fatte in diverse scuole elementari e medie nel 1969-70 da Franco Passatore, Remo Rostagno e altri).

Anche in Ticino, sulla scia di un generale risveglio dell’interesse per il teatro e con la nascita dei primi gruppi indipendenti, l’attività teatrale con e per i giovani riprende slancio, rinnovandosi e munendosi di un impianto metodologico, prima completamente assente. Grazie all’apporto di professionisti del teatro e ad una maggiore attenzione da parte delle autorità cantonali, ha quindi inizio un lento processo di evoluzione. Nel 1975 nasce la Cooperativa di Animazione Culturale Teatro Panzinis Zirkus (→Teatro Pan). Fondata allo scopo di promuovere il teatro per i ragazzi, nel 1977, in collaborazione con l’ASTEJ, essa dà il via alla prima manifestazione teatrale (a cadenza biennale) per un pubblico giovane: La Giostra del Teatro (dal 1987 →Festival Internazionale di teatro), dieci giornate di spettacoli (con ospiti internazionali), conferenze e laboratori per ragazzi ed adulti. Il Teatro Pan allestisce inoltre propri spettacoli per l’infanzia, organizzando laboratori, corsi e rassegne (→Rassegna Senza Confini). Spettacoli per un pubblico giovanile sono prodotti da un numero sempre maggiore di compagnie cantonali: →Teatro Antonin Artaud, →Teatro dei Fauni, →Teatro Dimitri, e, più recentemente Trickster Teatro, che propone lavori su temi sociali, a carattere civile e pedagogico (AAIGHH!, Lugano, →Studio Foce 2001) e di tipo interattivo, che mirano ad un coinvolgimento diretto dei giovani spettatori. In questo moltiplicarsi di attività, spettacoli con e per i giovani, uno spazio particolare è occupato dall’Associazione →Giullari di Gulliver di Arzo. Attiva dal 1991, essa si distingue per il dinamismo e la varietà delle sue iniziative in diversi campi creativi (dalla musica, alla pittura, al teatro, al cinema).


Bibliografia

  • Istituto dei Chierici Somaschi in Lugano accusato e difeso, Lugano, Veladini, 1845;
  • Emilio Motta, Della pubblica istruzione nella Svizzera Italiana nei passati secoli (cenni e documenti storici), in: "Bollettino storico della Svizzera Italiana", anno III (1881), pp. 69 nota 3, 71-72, 141-150;
  • Il teatro di Lugano (1782-1852), in: "Bollettino storico della Svizzera Italiana", n. 1, anno III (1881), p. 33;
  • Bellinzonesi in una recita drammatica a Como, in: "Bollettino storico della Svizzera Italiana", anno XIII (1891), p. 229;
  • Per la storia del Collegio dei Gesuiti e del Teatro di Bellinzona, in: "Bollettino storico della Svizzera Italiana", anno XX (1898), pp. 52-4;
  • Annuario del Collegio Pontificio Papio di Ascona, 1930-48;
  • Mario Agliati, Il teatro Apollo di Lugano, Lugano, Istituto Editoriale Ticinese, 1967, pp. 367, 409-410;
  • Il teatro dei ragazzi, in: "Sipario", n. 289-290 (numero speciale), maggio/giugno 1970;
  • Pier Giorgio Conti, Una rappresentazione drammatica dello Istituto De Gabrieli di Roveredo (1845), "Quaderni Grigionitaliani", Anno XXXIX, Numero 3, luglio 1970;
  • Dipartimento della pubblica educazione Ufficio dell’insegnamento medio, Alcune esperienze di animazione drammatica nella scuola media, a c. di Rolf Valsesia, in: "Quaderni della scuola media", Bellinzona, 1977;
  • Teodoro Balm, È primavera con le filodrammatiche popolari, in: "Terra Ticinese", I, 1978, pp. 57-8;
  • Teatro per i giovani in Svizzera, in: "Annuario del Teatro Svizzero" n. 42 (1979), Zurigo, ed. Theaterkultur, pp. 173-9, 180-232;
  • Laura Maggi-Notarangelo, Gian Pietro Riva, traduttore di Molière, Bellinzona, Casagrande, 1990;
  • Dizionario delle letterature svizzere, Locarno, Dadò, 1991, pp. 16-17;
  • Alberto Canetta, La geometria dell’anima, scritti sul teatro, Bellinzona, Casagrande, 1993;
  • Festival internazionale del teatro per ragazzi e giovani 1977-1994, Lugano, Teatro Pan, 1994;
  • Catalogo dell’ASTEJ, Zurigo, ASTEJ, 1999.


Autrice: Ornella Maspoli



Fonte:

Maspoli, Ornella: Teatro giovanile nella Svizzera Italiana, in: Kotte, Andreas (a.c.): Dizionario teatrale Svizzero, Chronos Verlag Zurigo 2005, vol. 3, pp. 1812–1815, vedi immagine p. 1812.