Teatro dialettale alla RTSI

Aus Theaterlexikon - CH
Zur Navigation springen Zur Suche springen

Nella storia del teatro dialettale della Svizzera Italiana, la RadioTelevisione della Svizzera Italiana (RTSI) ha svolto un ruolo fondamentale, dando voce ai primi autori - →Ulisse Pocobelli (Glauco), →Enrico Talamona, →Sergio Maspoli (che fu il primo a scrivere anche per la televisione) - a cui subentrano, in radio, →Fernando Grignola e, in televisione, →Martha Fraccaroli e →Vittorio Barino. Ha inoltre formato un gruppo di attori dilettanti alle esigenze espressive del mezzo (dalla dizione alla caratterizzazione popolare dei personaggi), col tempo diventati quasi icone popolari. Tra i più importanti sono da annoverare: Artemia Antognini, →Ugo Bassi, Giuseppe Mainini, Mario Genni, →Quirino Rossi, →Mariuccia Medici, →Annamaria Mion, →Yor Milano, →Diego Gaffuri, Leonia Rezzonico, Sergio Filippini, Nedo Fraccaroli; taluni di questi attori hanno poi a loro volta fondato proprie compagnie locali, valendosi dell’esperienza e della fama acquisita in ambito radiotelevisivo: Sandra Zanchi con la Dialettale di Comano (nata nel 1982, con testi dell’attrice: Urtigh e camamela [Ortiche e camomilla],1986; Na cà da garbùi [Una montagna di guai],1995); Rös e spin [Rose e spine],1998; Mei tasé [Meglio tacere], 2000), Martha Fraccaroli a Lugano e Quirino Rossi a Gordola. Il dialetto è presente alla →Radio Svizzera Italiana (RSI) fin dalla sua fase sperimentale: tra le prime realizzazioni radioteatrali, il 31 dicembre 1932, va in onda un bozzetto di Glauco, I maestran, per l’interpretazione del quale viene chiesta la collaborazione della →Filodrammatica Delectando Beneficat di Chiasso, diretta da Giotto Cambi; fatto singolare se si pensa che questa formazione – come la maggior parte dei gruppi amatoriali dell’epoca - proponeva un repertorio prioritariamente incentrato sul teatro in lingua e sull’operetta. È importante notare che, fino alla guerra, non esiste una netta distinzione tra radioattori che partecipano a recite (in diretta) in dialetto o in italiano. Anche taluni degli ospiti regolari, provenienti dall’ambito professionistico italiano, in quegli anni, prendono parte alle realizzazioni dialettali (Anna Carena, Giuseppe Galeati, a cui vengono affidate molte delle regie). Nonostante la predominanza del repertorio italiano, la RSI si sforza da subito di promuovere la produzione locale: i primi concorsi per testi radioteatrali (1934 e 1936) propongono anche una sezione "testi in dialetto"; pochi sono comunque gli autori rivelati da questi concorsi. Oltre alla presenza massiccia di Talamona e Pocobelli (che dal 1939 conduce la trasmissione Strapaese di "musica, dialetto, folclore"), si possono annoverare testi di →Elsa Poretti Franconi, Domenico Robbiani e Mario Jermini. Allo stesso modo, se nelle presenze pubbliche dei radioattori sui palcoscenici ticinesi prevale il repertorio classico italiano, non mancano alcune apprezzate rappresentazioni dialettali: L’onomastic di Talamona viene presentato a Bellinzona (→Teatro Sociale, 1936), Chiasso (→Cinema Teatro, 1940) e Milano (Circolo Svizzero, 1940). La produzione radioteatrale s’intensifica ulteriormente nel dopoguerra, con la creazione dell’appuntamento settimanale "La domenica popolare": nata nel 1945 come pot-pourri di canti, poesie e sketch, sotto la guida (per quarant’anni) di Maspoli e poi di Grignola, diventa una sorta di vox populi, raccogliendo attorno al microfono oltre agli attori citati, molti dilettanti (reclutati attraverso corsi e concorsi di recitazione e scrittura), che formeranno d’allora in poi una vera e propria compagnia (con contratti in buona parte a prestazione), chiaramente distinta dalla Compagnia di Prosa della RSI. La →Televisione della Svizzera Italiana (TSI) produce (in studio) la prima commedia dialettale il 23 dicembre 1962 con Ol bagiöö [Il penzolo] di Maspoli, per la regia di →Sergio Genni. L’attività sarà più sporadica, rispetto all’esperienza radiofonica, anche perché autori e attori impiegati saranno sempre quelli già attivi nell’impegnativa attività della "Domenica Popolare". Dopo alcune realizzazioni schiettamente teatrali (I trii gombat [I tre gomiti] di Maspoli, regia di Eugenio Plozza, 1976; E gh’è dananz doman [Domani è un altro giorno] di e per la regia di Maspoli, 1980), l’esperienza televisiva tende a trasformare il genere, con forme sempre più ibride, attraverso lo sceneggiato poliziesco (Ma ’l testimoni al dörmiva [Ma il testimone dormiva] di Barino e Fraccaroli, 1981), l’adattamento di classici italiani (La serva affezionada [La serva amorosa] da Goldoni, regia di Barino, 1980) e internazionali (In tredas a tavola [Tredici a tavola] di Gilbert Sauvignon e Ol sart di donn [Sarto per signora] di Georges Feydeau, Lugano, →Teatro Cittadella, 1992 e 1997); fino a creare il filone di più ampio successo (ma di sempre minor impegno drammaturgico) della "sit-com" dialettale (Na famiglia da gent viscora [Una famiglia di gente allegra], dal 1996). L’esordio ufficiale della compagnia sul palco è del 1979 (Antonio Cioccarelli verdura & affini, di Maspoli, Biasca, Teatro Politeama); fanno seguito una serie di rappresentazioni maspoliane al Cinema-Teatro Excelsior di Chiasso (Na rosa in menn [Una rosa in meno], 1982; Ramina, 1983; Ol beléé da Cüragnèla [Il belloccio di Cüragnèla], 1984). Notevole successo incontrano, inoltre, i due testi di Giuseppe Adami Felicita Colombo e Nonna Felicita (Chiasso, Cinema-Teatro Excelsior, 1982 e 1985, regie di Vittorio Barino), con la presenza, accanto a Mariuccia Medici, del noto attore italiano Ernesto Calindri; altri attori italiani vengono affiancati alla compagnia in occasione di recite pubbliche in questo teatro: Valeria Fabrizi in ’Na storia ingarbüiada [Una storia intricata] di Johnson Purlewell (1980); Milena Vukotic in Il contrattempo, ossia il chiacchierone imprudente di Goldoni (1985). Le produzioni divengono poi un appuntamento regolare di fine d’anno (San Silvestro), al Teatro Cittadella di Lugano, dove testi e regie sono affidati al tandem Fraccaroli-Barino (Ol consiglier da stat [Il consigliere di stato], 1993; I surpres dal divorzi [Le sorprese del divorzio], 1995). Nel 1998, la decisione della TSI di sospendere queste recite di fine d’anno scatena una polemica che porterà alla creazione della TEPSI (Teatro Popolare della Svizzera Italiana), associazione dedita alla promozione del teatro dialettale, sotto la direzione artistica di Yor Milano, che promuove dal 2001 il "Premio Quirino Rossi" per le filodrammatiche. Con questo nuovo ente la RTSI co-produce nel 2000 I bosii i g’ha i gamb cürt [Le bugie hanno le gambe corte], presentata al →Teatro di Locarno, e Riünion da condominio: cerchém da métas d’acordi [Riunione di condominio: cerchiamo di metterci d’accordo] di Vittorio Barino (Poschiavo, Teatro Rio, 2002); gli attori del gruppo dialettale radiotelevisivo sono inoltre impegnati nell’allestimento dei testi dell’autore-parlamentare →Flavio Maspoli. Oggi, nella realtà svizzero-italiana, sono piuttosto le →Filodrammatiche la voce dialettale teatrale più viva, ma la produzione RTSI ha creato la sintesi e il modello di un genere popolare, nonché un repertorio enorme di testi.



Autori: Matteo Casoni/Pierre Lepori



Fonte:

Casoni, Matteo/Lepori, Pierre: Teatro dialettale alla RTSI, in: Kotte, Andreas (a.c.): Dizionario teatrale Svizzero, Chronos Verlag Zurigo 2005, vol. 3, pp. 1808–1809, vedi immagine p. 1808.