Maria Grazia Ferracini

Aus Theaterlexikon - CH
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* 23.1.1933 Lecco (I). ∞ Rodolfo Malacarne, tenore.

Si diploma in Canto artistico (sotto la guida di Giorgio Favaretto), didattico e Pianoforte al Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano (1951). Dopo la specializzazione in musica da camera all’Accademia Chigiana di Siena, intraprende come soprano una carriera per lo più orientata verso la musica sacra e cameristica, non mancando tuttavia incursioni in ambito teatrale. Nel 1956 esordisce a Venezia, presso Ca’ Pisani, come Placida ne La Semiramide in villa di Paisiello. Viene chiamata con regolarità presso gli studi della →Radio Svizzera Italiana (RSI) con Herbert Handt, →Edwin Loehrer, Ettore Gracis, →Bruno Amaducci, →Francis Travis in un repertorio che include titoli insoliti quali Don Giovanni di Giuseppe Gazzaniga (Maturina, 1963, diretta da Handt), Caccia proibita di →Enrico Dassetto (La moglie del fattore, 1964, direzione del compositore), I quattro rusteghi (Lucietta, 1964, Travis) e L’amore medico (Lucinda, 1966, Travis) di Ermanno Wolf-Ferrari, Le astuzie femminili (Bellina, 1965, Amaducci) e I tre amanti di Cimarosa (Brunetta, 1968, Loehrer), Lucio Silla di Mozart (Cinna, 1974, Loehrer), Piramo e Tisbe di Hasse (Piramo, 1976, Loehrer). Nel 1967 si esibisce a Berna, Londra nonché a Mantova, nella Sala degli Specchi di Palazzo Ducale, per la rassegna "Teatro in camera" con opere di Monteverdi quali Orfeo (Euridice, Speranza), Il combattimento di Tancredi e Clorinda (Clorinda), Tirsi e Clori (Clori) per la direzione di Claudio Gallico alla testa del Nuovo concerto italiano. Tra gli spettacoli pubblici, si segnala La serva padrona di Pergolesi (Serpina, Castagnola, 1982) per la direzione di Amaducci alla testa della Radiorchestra della Svizzera Italiana e la regia di →Fernando Corena. Ritiratasi dalla carriera nel 1990, si dedica all’insegnamento del canto.



Autore: Giorgio Appolonia



Fonte:

Appolonia, Giorgio: Maria Grazia Ferracini, in: Kotte, Andreas (a.c.): Dizionario teatrale Svizzero, Chronos Verlag Zurigo 2005, vol. 1, p. 575.

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